EREMO DI SAN GRATO (Cappella-romitorio – XI-XIII secolo)
Località: Péroulaz di Charvensod (AO)
L’eremo di San Grato, patrono di Aosta, senza dubbio il più celebre della Val d’Aosta è una bianca cappella-santuario dalla caratteristica forma ottagonale, situata a 1773 metri, ai margini d’un bosco di conifere e poco distante dall’abitato di Péroulaz. La tradizione ci ricorda che san Grato, secondo vescovo di Aosta, allo scadere del V secolo, amava ritirarsi in quest’angolo di montagna per meditare e pregare in solitudine. Tuttavia l’eremo è citato per la prima volta in documenti risalenti al XIII secolo. La cappella, che custodisce le reliquie del Santo, è stata restaurata e ingrandita nel 1754: mentre la statua, alta circa tre metri, posta sul culmine del campanile, realizzata nel 1863, si deve all’opera dello scultore Basil Thomasset. Tutt’oggi, la notte del 6 Settembre (celebrazione del Santo), viene mutuata una processione, chiamata “route dei giovani”, che dal centro di Pila raggiunge l’eremo.
EREMO DI SAINT-JULIEN (Cappella semirupestre – XIV secolo)
Località: Fenìs (AO)
L’eremo di San Giuliano, risalente all’inizio del ‘300, si trova abbarbicato in una cengia rocciosa del ripido promontorio che sovrasta la val Clavalité, non molto lontano da quello di san Grato. Ma il luogo di culto, ennesimo esempio di sincretismo pagano-cristiano, è sicuramente assai più antico. Si dice, infatti, che la cappella fu edificata nello stesso punto in cui venne perpetrato il martirio di san Giuliano, un cristiano fatto prigioniero dai romani e obbligato a lavorare con gli altri schiavi nelle miniere di Misérègne. Pare che a causa della fede che predicava tra i prigionieri e soprattutto tra i soldati, i romani lo abbiano condotto in cima al dirupo che domina il villaggio di Charnicloz e lo abbiano gettato di sotto. Proprio nel luogo del martirio i suoi fedeli amici costruirono una piccola cappella, murando le spoglie del Santo dietro l’altare.
EREMO DEL BEATO EMERICO (Cappella-romitorio – XIII secolo)
L’eremo del Beato Emerico è il luogo appartato della Valsainte non molto lontano dal castello di Quart scelto da Emerico, figlio del nobile Giacomo II, per condurre una vita solitaria di contemplazione e preghiera. Di ritorno da Torino, al termine degli studi universitari di teologia, si rende ben presto conto d’essere caratterialmente in aperta contrapposizione con la realtà futile e gaudente d’allora, al punto da decidere di abbandonare il castello per dedicarsi alla vita eremitica. Proprio in quel luogo, a suo ricordo, è sorta una cappella-oratorio meta di continui pellegrinaggi. Emerico di Quart, in seguito consacrato vescovo e fautore di un’opera altamente meritoria a favore della chiesa, morì nel 1313 ma ci sono voluti oltre 500 anni per sancirne ufficialmente la santità.
Leave a comment
Devi essere connesso per inviare un commento.